Sfruttando la diversa risposta termica dei componenti edili alle condizioni ambientali, sia interne che esterne all'edificio, congiuntamente alla differenza di temperatura che si instaura tra zone sane e zone limitrofe interessate da fenomeni (esotemici o endotermici) di cambiamento di stato per la presenza di acqua, è possibile:
- circoscrivere le zone a rischio formazione condensa superficiale, prime che questa porti alla insalubre formazione di muffa;
- individuare zone imbibite per fenomeni di risalita capillare di acqua piovana o dal sottosuolo prima che si producano efflorescenze e distacchi negli strati superficiali o che venga compromessa l'originaria composizione della compagine muraria;
- localizzare in modo puntuale infiltrazioni d'acqua in coperture piane;
- rilevare la presenza di umidità nell'isolamento, nei tetti e nei muri, sia interni che esterni;
- monitorare il processo di asciugatura di edifici di nuova costruzione o interessati da interventi di risanamento.